Gli Emirati Arabi Uniti lanciano la sfida allo spazio

L’obiettivo degli Emirati è quello di sviluppare il settore spaziale nazionale che sta per essere realizzato con lo sviluppo di uno spacecraft, la costruzione di una struttura locale per la fabbricazione di satelliti e che prevede il training per gli astronauti, ed il lancio di un programma globale scientifico e di ricerca.

Gli Emirati Arabi Uniti partecipano attivamente alle missioni spaziali internazionali che sono in programma per il 2019. In realtà la partecipazione emiratina è di vecchia data, come ha tenuto a precisare Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente e Primo Ministro degli UAE e Governatore di Dubai, dichiarando: “Il viaggio che abbiamo intrapreso 12 anni fa sta cominciando a produrre i suoi primi risultati”.

Per raggiungere questi obiettivi gli EAU, che operano nel settore attraverso il Mohammed Bin Rashid Space Centre (MBRSC) e l’agenzia spaziale federale russa Roscosmos hanno firmato lo scorso 20 giugno, un accordo di cooperazione per l’invio nello spazio del primo astronauta degli Emirati Arabi Uniti, che volerà con una capsula Sojuz-MS per partecipare a delle ricerche scientifiche nell’ambito di una missione spaziale russa sull’International Space Station.

Tutto ciò rientra nell’ambito degli obiettivi del “UAE Centennial 2071” che prevedono lo sviluppo di scienze futuristiche nell’ambito di vari settori che includono l’innovazione, lo spazio, l’ingegneria e la medicina. Inoltre, sempre secondo il Primo Ministro degli Emirati, l’accordo fornisce un’ulteriore spinta alle future ambizioni spaziali degli UAE, che includono la costruzione del primo insediamento su Marte come parte del “2117 Mars Project”.

L’astronauta degli Emirati Arabi, Hazza Al Mansouri, classe 1984, e il suo collega Sultan Al Neyadi si stanno addestrando da settimane, con un programma di isolamento, per il lancio che dovrebbe tenersi il 25 settembre. Hazza Al Mansouri sarà il primo cittadino degli Emirati Arabi a volare nello spazio.

La fase di isolamento è considerata un fattore importante per il successo dei viaggi nello spazio e degli esperimenti scientifici in cui mira a mantenere la sicurezza degli astronauti in un ambiente pulito per evitare qualsiasi malattia prima del lancio alla stazione internazionale. Normalmente, gli astronauti vengono isolati due settimane prima dell’inizio della loro missione a Baikonur.

Salem Al Marri, vicedirettore generale per gli affari scientifici e tecnici di MBRSC e capo del programma degli astronauti degli Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo finale di inviare gli astronauti degli Emirati è quello di avere un programma spaziale sostenibile, il chesignifica che la prima missione sarà lanciato il 25 settembre, seguiranno altre missioni che alla fine mirano a realizzare le aspirazioni di Emirates verso lo spazio e il servizio all’umanità.

Saeed Karmostaji, direttore dell’Ufficio degli astronauti presso l’MBRSC, discutendo le fasi di addestramento degli astronauti, ha dichiarato: “Le disposizioni per questa missione sono iniziate il 3 settembre 2018, attraverso un addestramento intensivo sia per Hazza Al Mansouri che per Sultan Al Neyadi in preparazione della storica missione che inizia il 25 settembre “.

Karmostaji ha aggiunto che i due astronauti hanno iniziato l’addestramento presso il centro per cosmonauti Yuri Gagarin a Mosca per imparare la lingua russa, che è un requisito fondamentale per garantire il successo dei successivi esercizi sulla navicella spaziale Soyuz. Precedentemente hanno trascorso un anno durante il quale hanno dovuto sottoporsi a numerosi test ed esercizi in preparazione della missione, che rappresenta una tappa importante nella storia degli Emirati Arabi Uniti in cui il numero totale di ore di addestramento per gli astronauti ha superato le 1.400 ore e più di 90 corsi.

Hazza Al Mansouri inizierà la missione il 25 settembre 2019 dal Cosmodromo di Bajkonur a bordo della Sojuz MS-15 con Oleg Skripočka e Jessica Meir e passerà otto giorni a bordo della ISS. Durante la sua presenza in orbita condurrà 15 esperimenti scientifici previsti dal rogramma scolastico Science in Space, interagirà con i controlli missione e rendiconterà le attività degli astronauti sulla Stazione spaziale. il 3 ottobre prossimo tornerà sulla Terra a bordo della Sojuz MS- 12 con il comandante russo Aleksej Ovčinin e Nick Hague.

Fonte: http://bit.ly/2m9GZjk