ESTERI, Armi turche in Libia, violato l’embargo Onu

Continua su più fronti l’audace linea politica estera della Turchia nel Mediterraneo. Il fronte che più ci interessa è quello dello scacchiere libico che per tante ragioni sta a cuore all’Italia. La Turchia incurante delle decisioni prese alla conferenza di Berlino, ha continuato e continua tutt’ora a fornire di armi l’esercito di Sarraj.

È delle ultime ore la notizia che la polizia italiana ha fermato una nave nel porto di Genova e che il comandante sia stato arrestato perché accusato di traffico internazionale di armi. Un testimone, componente dell’equipaggio, avrebbe fatto verbalizzare che la nave, che secondo i documenti ufficiali doveva trasportare automobili, in realtà durante una parte del suo viaggio ha trasportato e consegnato armi e attrezzatura dalla Turchia alla Libia.

Il testimone ha ricostruito tutti i passaggi della vicenda che configura un reato infatti questo tipo di commercio non è autorizzato a causa dell’embargo totale stabilito dall’ONU nella regione. La fornitura di armi infatti sarebbe stata effettuata in aperta violazione del cessate il fuoco in territorio libico. Evidentemente la Turchia si guarda bene dall’attenersi alle disposizioni dell’ONU, continuando indiscriminatamente a sostenere e foraggiare l’esercito di Sarraj, che è anche suo alleato energetico in questi territori.

È infatti noto che la Turchia sia ormai legata alla Libia, o meglio a uno dei governi presenti nell’ex colonia italiana, da un accordo commerciale che riguarda lo sfruttamento delle zone petrolifere. Quindi pare che la Turchia continui a rifornire militarmente il proprio alleato. È del resto notizia conosciuta che nei giorni scorsi siano morti in Libia due militari turchi, secondo le parole del presidente turco Erdogan: i due sono morti da martiri in terra libica.

Il quadro libico abbastanza complicato di suo, si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi eventi che non possono che far impensierire le nazioni che stanno dall’altra parte del Mediterraneo: la prima tra tutti l’Italia.

Emanuela Locci

Fonte: https://www.groi.eu/zjwTS