FIRMATO RINNOVO DISCIPLINA DEI LAVORATORI AMBASCIATE ESTERE IN ITALIA

GD – Roma, 5 gen. 21 – Gli oltre 4 mila lavoratori delle ambasciate straniere presenti in Italia hanno finalmente visto il rinnovo della disciplina del rapporto di lavoro. Lo rende noto la FEDAE Federazione Dipendenti Ambasciate Estere nel proprio sito. In particolare la disciplina interessa i lavoratori delle 141 ambasciate straniere accreditate presso il Quirinale, le 107 riconosciute presso la Santa Sede e le 96 alla FAO.
Come si legge nel sito [http://www.ceuq.eu/2021/01/05/firmato-il-rinnovo-della-disciplina-per-i-lavoratori-delle-ambasciate/], “dopo un anno di intenso lavoro, tra discriminazioni ed ostacoli artatamente frapposti, la CEUQ e la FEDAE CEUQ, il 30 dicembre 2020, hanno firmato con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, le linee guida per il rinnovo della Disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle Ambasciate, Consolati, Legazioni, Istituti Culturali ed Organismi Internazionali in Italia”.
Per la prima volta, si rileva ancora “dopo 20 anni di rinnovi fotocopia della disciplina, siede al tavolo delle trattative la Federazione CEUQ dei dipendenti delle ambasciate, l’unico sindacato maggiormente rappresentativo tra quelli firmatari, traguardo questo che ci soddisfa pienamente.
Tralasciando il comportamento scorretto e discriminatorio di Cgil, Cisl e Uil, che ancora oggi pensano di operare in regime di monopolio senza avere alcuna rappresentanza dei lavoratori delle Ambasciate regolarmente iscritti al sindacato, consideriamo la firma delle linee guida solo una condizione di partenza e non di arrivo”.
Inoltre si sottolinea che “grazie al nostro contributo abbiamo ottenuto il riconoscimento del personale che si occupa di sicurezza, l’inserimento di una qualifica comparabile al quadro, abbiamo fatto inserire l’istituto di contrasto al mobbing e sulla valutazione del merito, ed inoltre abbiamo fatto aggiornare gli incrementi stipendiali definendo con chiarezza le retribuzioni lorde tabellari, in ultimo si è fatto inserire l’obbligatorietà per il datore di lavoro di emettere le giuste certificazioni fiscali”.
Secondo la FEDAE “le nostre proposte sulla situazione fiscale erano altre, si era chiesto di inserire l’art. 49 della Convenzione di Vienna e di prevedere un vero percorso di tutele per il personale colpito dalle ingiuste richieste dell’Agenzia delle Entrate, ma i Ministeri Interessati e Cgil, Cisl e Uil, non hanno ‘incredibilmente’ aderito alle nostre richieste lasciando le criticità fiscali attive”.
La nota sostiene che “occorre infine riflettere sulla scelta operata dai dicasteri competenti e Cgil, Cisl e Uil di considerare, senza alcun supporto giuridico i dipendenti delle Ambasciate come lavoratori pubblici, scelta che crea ulteriore confusione e che ci allontana dalla soluzione dei problemi. I dipendenti delle Rappresentanze Estere in Italia sono invece inquadrabili solo nel lavoro privato. La vera battaglia per il riconoscimento giuridico della categoria, per una fiscalità equa, per un vero contratto collettivo di lavoro comincia ora”, conclude la FEDAE.

Fonte: Giornale Diplomatico